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***LOUISE***
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31/05/2008 19:12
 
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Ecco la prima recensione, che è nel numero di maggio [SM=x150404] e che Fede ha messo nel suo blog di Myspace:


Da OnStage Magazine di Maggio 2008

14 Aprile 2008, "Stdentessi Tour", Rolling Stone, Milano

Ci sono tanti concerti che, più che occasioni per assistere ad una band o ad un artista dal vivo, sono punti di ritrovo per bere qualcosa al banco del locale, ancora meglio se è quello della zona vip, e per fare delle gran "public relations" come nella migliore delle tradizioni milanesi. Un bel concerto, però, lo riconosci subito dal fatto che, dall'inizio alla fine del live, nessuno si presenta davanti al bar o trova qualche altra scusa per giustificare la sua presenza nel locale se non quella di godersi ogni momento di ciò che succede sul palco. Così va per Elio e Le Storie Tese. E quello che è successo il 14 aprile sul palco del Rolling Stone "è un miracolo", per usare le parole ovviamente ironiche di Elio, ma come dargli torto? Dopo cinque anni di attesa da Cicciput del 2003 è arrivato "Studentessi", il nuovo album, uscito il 20 febbraio, e ancora nella zona UEFA delle classifiche di vendita, grazie alla genialità, alla versatilità verso tutti i generi musicali, sui quali la band scherza e gioca con una facilità e una maestria che solo Elio e Le Storie Tese possono vantare. Finalmente lo ascoltiamo dal vivo, insieme ad una miriade di pezzi storici. Il pubblico degli EELST è variegato, partecipe, affezionato, buongustaio. Il concerto è sold out. Per loro abbiamo sconfitto la pioggia di una serata climaticamente uggiosa, abbiamo rinunciato alla nuova puntata di Lost, avremmo lasciato perdere qualsiasi finale di Champion's League.

Dopo un tour estivo orfano del "tastiere" Rocco Tanica, la formazione torna quella tradizionale: con Elio ci sono Faso al basso, Christian Mayer alla batteria, Rocco Tanica e Jantoman alle tastiere, Cesareo alla chitarra e Mangoni nella consueta veste di guest responsabile dell'animazione. La corista è Paola Folli, bravissima nel cimentarsi nelle tante voci degli ospiti presenti nei brani. Il concerto si apre proprio con Plafone, che, dopo la parte strumentale iniziale con Elio al flauto traverso, permette di mostrare le abilità vocali della Folli, senza far rimpiangere Antonella Ruggero presente nella versione contenuta nell'album. La band si presenta sul palco puntuale (o forse con cinque/dieci minuti di ritardo che fa più rock'n'roll), con un look elegantissimo, tutti in un abito scuro, luccicante a tratti argentato, camicia rosa con jabot. Due ore circa di concerto in cui gli EELST mescolano pezzi nuovi, ma già conosciuti a memoria dal pubblico del Rolling Stone, con pezzi intramontabili come "T.V.U.M.D.B.", "Il Pube", "Fossi Figo", "Gimmi I." e "Supergiovane", in cui Mangoni col suo costume e il suo mantellino da supereroe salta da una parte all'altra del palco seguito dall'occhio di bue del palcoscenico con un carisma che neanche Justin Timberlake dopato. Il pluri-inneggiato Mangoni si impegna anche in movenze stile lap-dance e in cambi di costume rapidissimi alla Arturo Brachetti nel momento, già proposto nel tour estivo, in cui si mescolano virtuosamente in un medley danzereccio "Il Pippero", "La Chanson", "Discomusic" e "Born To Be Abramo".

Degni di nota i richiami all'ultima trionfale esperienza sanremese: la reinterpretazione de "Il Mio Amico della Tatangelo", così come era nata al Dopofestival, cantata in stile un po' polka e un po' Buscagliene, e la "cover" del "Barbiere di Siviglia" di Rossini presentata sul palco dell'Ariston scuotendo il pubblico stanco della serata finale.

Nel frattempo il tour continua, sarebbe una pazzia perderli, Elio e le Storie Tese sono fra i musicisti più validi che abbiamo in Italia, emozionano, stupiscono, intrattengono, fanno ridere e commuovono, come quando parte Tapparella fra gli accendini del pubblico che grida "Forza Panino!". Ascoltando i loro dischi, dopo anni riesci sempre a scoprire qualcosa di nuovo all'interno della stessa canzone che non avevi notato prima, risolvi enigmi che avevi interpretato in altri modi. E questo succede a maggior ragione quando gli stessi pezzi, dopo aver consumato il cd, li ascolti dal vivo. C'è ancora tanto da imparare dagli "Studentessi".




Someday, maybe somebody will love me like I need...And someday, I won't have to prove 'cos somebody will see
all my worth...But until then, I'll do just fine on my own...

*La felicità è l'equilibrio difficile tra l'estasi del nuovo e la sicurezza dell'abitudine*

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