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18/04/2008 20:50
 
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Questa è troppo da raccontare.. [SM=x150343] tutto inizia martedì quando io e la Gaia, tramite una mailing list a cui siamo iscritte, vinciamo 2 biglietti gratis a testa per andare al concerto [SM=x150421] di Biagio Antonacci!! [SM=x150347] [SM=x150403]
Così il giorno dopo io e l'Ely, con la Gaia e sua cugina siamo andate al concerto.. subito all'entrata vediamo un tizio che ci dà un portachiavi/portacellulare, e poi un altro che ci offre un giornale ma non lo prendiamo... [SM=x150370]
A fine concerto, vediamo brandelli del giornale sparsi un po' per tutto il pavimento del Palasport, ed ecco [SM=x150384] che a me cade l'occhio su una pagina strappata col titolo cubitale: FEDE IS ON AIR.. [SM=x150342] allora chiamo le altre e dico "Guardate, Fede is on air" [SM=x150416] .. poi quardo meglio [SM=x150349] [SM=x150349] e vedo che sopra c'è scritto FEDERICO RUSSO!! [SM=x150426]
Allora ci mettiamo tutte a cercare una copia del giornale che sia rimasta intera.. [SM=x150368] [SM=x150383] [SM=x150383]

Per fortuna il numero è disponibile anche on-line, sul sito www.onstageweb.com ..dentro c'è un'intervista a Fede, per scaricare usate questo link:

www.onstageweb.com/contenuti/pdf/onstage09.pdf

A quanto pare Fede farà delle recensioni di concerti per questo giornale!! [SM=x150403] [SM=x150403] [SM=x150426]



Someday, maybe somebody will love me like I need...And someday, I won't have to prove 'cos somebody will see
all my worth...But until then, I'll do just fine on my own...

*La felicità è l'equilibrio difficile tra l'estasi del nuovo e la sicurezza dell'abitudine*

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25/04/2008 15:07
 
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Ahahahha..è proprio vero che il Russo ci perseguita!! [SM=g27828]
Pazzescoooo! Comunque Madda complimenti... hai un occhio da lince!! [SM=x150403] [SM=x150403]



I have climbed highest mountains,I have rum through the fields,only to be with you.
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Fantastico!!!!!!!!! sono proprio curiosa di leggere qualcosa di suo... [SM=g27835]


















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31/05/2008 19:12
 
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Ecco la prima recensione, che è nel numero di maggio [SM=x150404] e che Fede ha messo nel suo blog di Myspace:


Da OnStage Magazine di Maggio 2008

14 Aprile 2008, "Stdentessi Tour", Rolling Stone, Milano

Ci sono tanti concerti che, più che occasioni per assistere ad una band o ad un artista dal vivo, sono punti di ritrovo per bere qualcosa al banco del locale, ancora meglio se è quello della zona vip, e per fare delle gran "public relations" come nella migliore delle tradizioni milanesi. Un bel concerto, però, lo riconosci subito dal fatto che, dall'inizio alla fine del live, nessuno si presenta davanti al bar o trova qualche altra scusa per giustificare la sua presenza nel locale se non quella di godersi ogni momento di ciò che succede sul palco. Così va per Elio e Le Storie Tese. E quello che è successo il 14 aprile sul palco del Rolling Stone "è un miracolo", per usare le parole ovviamente ironiche di Elio, ma come dargli torto? Dopo cinque anni di attesa da Cicciput del 2003 è arrivato "Studentessi", il nuovo album, uscito il 20 febbraio, e ancora nella zona UEFA delle classifiche di vendita, grazie alla genialità, alla versatilità verso tutti i generi musicali, sui quali la band scherza e gioca con una facilità e una maestria che solo Elio e Le Storie Tese possono vantare. Finalmente lo ascoltiamo dal vivo, insieme ad una miriade di pezzi storici. Il pubblico degli EELST è variegato, partecipe, affezionato, buongustaio. Il concerto è sold out. Per loro abbiamo sconfitto la pioggia di una serata climaticamente uggiosa, abbiamo rinunciato alla nuova puntata di Lost, avremmo lasciato perdere qualsiasi finale di Champion's League.

Dopo un tour estivo orfano del "tastiere" Rocco Tanica, la formazione torna quella tradizionale: con Elio ci sono Faso al basso, Christian Mayer alla batteria, Rocco Tanica e Jantoman alle tastiere, Cesareo alla chitarra e Mangoni nella consueta veste di guest responsabile dell'animazione. La corista è Paola Folli, bravissima nel cimentarsi nelle tante voci degli ospiti presenti nei brani. Il concerto si apre proprio con Plafone, che, dopo la parte strumentale iniziale con Elio al flauto traverso, permette di mostrare le abilità vocali della Folli, senza far rimpiangere Antonella Ruggero presente nella versione contenuta nell'album. La band si presenta sul palco puntuale (o forse con cinque/dieci minuti di ritardo che fa più rock'n'roll), con un look elegantissimo, tutti in un abito scuro, luccicante a tratti argentato, camicia rosa con jabot. Due ore circa di concerto in cui gli EELST mescolano pezzi nuovi, ma già conosciuti a memoria dal pubblico del Rolling Stone, con pezzi intramontabili come "T.V.U.M.D.B.", "Il Pube", "Fossi Figo", "Gimmi I." e "Supergiovane", in cui Mangoni col suo costume e il suo mantellino da supereroe salta da una parte all'altra del palco seguito dall'occhio di bue del palcoscenico con un carisma che neanche Justin Timberlake dopato. Il pluri-inneggiato Mangoni si impegna anche in movenze stile lap-dance e in cambi di costume rapidissimi alla Arturo Brachetti nel momento, già proposto nel tour estivo, in cui si mescolano virtuosamente in un medley danzereccio "Il Pippero", "La Chanson", "Discomusic" e "Born To Be Abramo".

Degni di nota i richiami all'ultima trionfale esperienza sanremese: la reinterpretazione de "Il Mio Amico della Tatangelo", così come era nata al Dopofestival, cantata in stile un po' polka e un po' Buscagliene, e la "cover" del "Barbiere di Siviglia" di Rossini presentata sul palco dell'Ariston scuotendo il pubblico stanco della serata finale.

Nel frattempo il tour continua, sarebbe una pazzia perderli, Elio e le Storie Tese sono fra i musicisti più validi che abbiamo in Italia, emozionano, stupiscono, intrattengono, fanno ridere e commuovono, come quando parte Tapparella fra gli accendini del pubblico che grida "Forza Panino!". Ascoltando i loro dischi, dopo anni riesci sempre a scoprire qualcosa di nuovo all'interno della stessa canzone che non avevi notato prima, risolvi enigmi che avevi interpretato in altri modi. E questo succede a maggior ragione quando gli stessi pezzi, dopo aver consumato il cd, li ascolti dal vivo. C'è ancora tanto da imparare dagli "Studentessi".




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05/06/2008 14:39
 
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23 Maggio, 2008

Afterhours @ Palasharp, Milano

L'attesa è finita, gli Afterhours sono tornati dopo due anni. Dopo il bellissimo "Ballate Per Piccole Iene" e la versione in inglese e sapientemente riadattata "Ballads For Little Hyenas", il nuovo album è "I Milanesi Ammazzano Il Sabato", titolo ispirato da un romanzo noir del 1969 "I Milanesi Ammazzano Al Sabato", scritto da Giorgio Scerbanenco.

Definire quest'ultimo periodo trascorso dagli Afterhours il più classico dei "periodi di silenzio" sarebbe sbagliato. La band ha, infatti, trascorso questi anni sul palco, non solo in Italia, ma soprattutto all'estero, Oltreoceano, a sventolare la bandiera del rock 'n' roll italiano.

Nel mese scorso è stato presentato dal vivo il nuovo album con un breve tour primaverile nei palazzetti e l'ultima data in programma è stata proprio quella di Milano, la loro città, lo scorso 23 Maggio, in un Palasharp popolato da migliaia di amanti degli Afterhours vecchi e nuovi. E' bellissimo notare come sugli spalti ci fossero persone di due generazioni, quelli cresciuti a pane e dischi della band milanese, e quelli che si stanno avvicinando negli ultimi anni alla musica di Manuel Agnelli e compagni. Circa 15 anni fa, appena nati, gli Afterhours, come tanti altri artisti della scena alternativa di allora, erano relegati al ruolo di band di nicchia, protagonisti di un circuito di "pochi ma buoni" come troppo spesso, purtroppo, accade per la nostra buona musica. E' così, che fuggendo dallo snobismo che imperava fra le major verso nuovi modi di fare musica, già allora il gruppo iniziò a comporre in inglese, e con i primi album "All The Good Children Go To Hell", "During Christine's Sleep" e "Pop Kills Your Soul", provò con successo nuove strade all'estero, arrivando a partecipare ad eventi importantissimi come il New Music Seminar di New York ed il Berlin Independence Days. Oggi, dopo che gli After hanno dimostrato più volte di essere la più grande rock band italiana, le cose sono decisamente cambiate. I loro dischi salgono altissimi in classifica, i palazzetti si riempiono.

La capacità di mutare, evolversi, e fare album ogni volta diversi è un pregio riservato a pochi esponenti della musica italiana, e gli Afterhours ci hanno ormai abituato a continui rinnovamenti. Ne "I Milanesi Ammazzano Il Sabato" sono diventati più accessibili, i testi usano talvolta il veicolo della favola, quasi a voler essere più comprensibili, per trattare temi che hanno poco della favola e molto della realtà, come nel brano che apre l'album e il live "Naufragio Sull'isola Del Tesoro", o quello che chiude il nuovo disco "Orchi e Streghe Sono Soli". La band si è allargata, e quest'ultimo lavoro è la prima esperienza in studio con la nuova formazione. Sul palco del Palasharp, intorno al leader Manuel Agnelli, la line up è composta da Roberto dell'Era al basso, Enrico Gabrielli ai fiati, Giorgio Prette alla batteria, Giorgio Ciccarelli alle tastiere e Dario Ciffo al violino. Alle loro spalle, il piatto e i coltelli su fondo nero riprendono la cover del cd. Le canzoni nuove ci sono tutte, affiancate da salti nel passato, pezzi storici come "Quello Che Non C'è", che arriva subito dopo la struggente "Musa Di Nessuno"(la mia preferita del nuovo album), "Punto G", "Bye Bye Bombay", "Bunjee Jumping", "Oppio".

Così come era successo con il precedente "Ballata Per Piccole Iene", in cui era presente fra tutti quel mito vivente di Greg Dulli, in veste di produttore insieme ad Agnelli e spesso sul palco con la band, gli Afterhours sono tornati con un progetto ricco di collaborazioni di loro illustri ammiratori. Nell'album figurano i nomi di Brian Ritchie dei Violent Femmes, Cesare Malfatti dei La Crus, e John Parish, polistrumentista e produttore di gente come PJ Harvey, Sparklehorse e Tracy Chapman, e che ha lavorato in passato oltre che con Eels e Goldfrapp, con la nostra Nada. Proprio John Parish, insieme al bravo cantautore catanese Cesare Basile, è stato uno degli ospiti sul palco del Palasharp. Non è solo lui a portare l'America nella serata milanese del 23 Maggio, lo fanno anche la scelta di due splendide cover: "Cortez The Killer" di Neil Young, "For What is Worth" dei Buffalo Springfield. E chissà se il signor Parish, da buon inglese, avrà apprezzato l'omaggio all'Inter Campione d'Italia del convinto nerazzurro Manuel Agnelli, che dopo un'inaspettata e intima performance del gruppo mischiato con il pubblico fra gli spalti, fa il suo ritorno sul palco indossando la maglia dell'Inter, con cui esegue, equipaggiato di chitarra, voce e fede calcistica "Non Sono Immaginario". Al termine del pezzo, torna il resto della band, Dario Ciffo veste la maglia dei cugini del Milan, i due "rivali" si abbracciano, e Manuel commenta: "Ci sono cose più importanti del calcio…forse…". Un po' di calcio, caro Parish, finito il campionato e in zona Europei, dalle nostre parti non stona mai.

Per il momento la prima tranche italiana del tour finisce qui, gli Afterhours in giugno si allontanano dai confini italiani per due date oltreoceano, il 13 sono a Toronto e il 16 a New York, e siamo fermamente convinti che ancora una volta dimostreranno quanto noi italiani siamo bravi a fare rock 'n' roll.




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