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02/04/2005 11:11
 
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Quando Luca mi aprì la porta era in mutande. Non che a me facesse effetto vederlo così poco vestito, ma la vista di un ragazzo che ti apre la porta in mutande è sempre un po’ comica, e perciò risi.
<< Cosa c’è? I miei boxer non sono di tuo gradimento?>>
<< A dire il vero preferivo gli slip con le automobiline e gli orsacchiotti che portavi circa 10 anni fa…>>
<< Oh si…proprio l’altro giorno volevo comprarne un paio uguali, ma la commessa mi ha informato che della mia misura, mutande del genere non le fanno…>>
<< Cretino>>
<< Ah! Tu cominci questo discorso idiota e poi il cretino sarei io?>>
<< Io parto sempre dal presupposto che tra uomini e donne il più intelligente degli uomini sarà sempre inferiore alla più stupida delle donne…>>
<< Tipico discorso sessista e femminista degno di Lisa Furlan…>>
<< Su, dai scherzo! C’è un’ eccezione…tu come uomo sei più intelligente di Valeria Marini!>>
<< Oh…vorrei tanto prenderlo come un complimento, ma guarda caso non ci riesco proprio…>>
<< Comunque non sto qui per parlare di mutande e di Valeria Marini, ma ho una novità>>
<>
<< Domani alle 18 mi vedo con Fede>>
<< “ Stupendo”>>
<< Cos’era quel tono sarcastico della tua voce mentre pronunciavi la parola “stupendo”, Luca?>>
<< Allora non vuoi proprio dare retta al tuo miglior amico e lasciar perdere Fede, vero?>>
<< Diamine Luca! Non è come pensi tu! Tu lo conosci solo di fama, io invece l’ho visto e poco fa gli ho parlato a telefono…e da come parla non riesco proprio a credere che sia quel tipo di ragazzo che dici tu!>>
<< Dopo anni e anni di conquiste si è specializzato a trattare con le donne…>>
<< Luca, su, perché sei sempre così pessimista?>>
<< Perché so cosa è capace di fare Federico ad una ragazza, e immagino che lo farà anche a te! Ti farà male, ali! Ti farà male proprio lì!>> E con l’indice indicò il mio cuore.
<< Dai, Luca! Per chi mi hai preso! Penso di averti dimostrato che dalla razza maschile mi so difendere molto bene, no?>>
<< Lui..lui…lui non è un uomo…è diverso…è…è…come dire…è Federico Russo! Quel ragazzo è unico nel suo genere!>>
<< Su Luca! Domani sarà la prima volta che gli parlerò faccia a faccia…cosa vuoi che mi possa fare?>>
<< Ah…io credo, anzi, ne sono sicuro, che non appena ti vedrà arrivare ti chiederà come stai…e subito dopo cercherà di sfilarti il reggiseno senza troppi complimenti!>>
<< E’ molto difficile sfilare il reggiseno ad una ragazza che non ha nessuna intenzione di farselo togliere, sai Luca?>>
<< Io non capisco come tu faccia ad essere così tranquilla!>>
<< Non lo sono affatto>>
All’improvviso l’espressione di Luca cambiò dall’ allarmata, al preoccupata, e mi disse, con un tono quasi paterno:
<< Senti aly, non posso impedirti di uscire con Fede domani, non posso farlo, ma anche se potessi non lo farei, perché se è vero che sbagliando si impara, voglio che tu impari da sola… per quanto mi riguarda Federico delle tue tette può farci quello che vuole, ma non lasciare che ti tocchi quello che c’è sotto, aly…non lasciare che ti tocchi il cuore…sai… ho imparato a mie spese che il cuore di una persona è come un diamante. I diamanti sono il materiale più duro del mondo, potresti batterli con un martello a vita e non si romperebbero…ma basta la pressione di un ago lungo il piano di sfaldatura e andrà in mille pezzi per sempre… il tuo cuore,lisa, è stato preso a martellate molte volte…ed è ancora intatto… non lasciare che Federico lo distrugga con un misero ago>>
Quasi quasi mi commossi a quelle parole.
Guardai Luca senza parlare e gli sorrisi. Avanzai piano verso il divano su cui era seduto e mi accoccolai nelle sue braccia, l’unico posto in cui avevo trovato sempre un rifugio sicuro durante tutta la mia vita.
<< Luca, sai- dissi sorridendo- penso che tu faccia bene a sperare che Fed non mi faccia male perché altrimenti saresti tu a dover subire i miei sfoghi…ehh…>>
<< Ah! Ma allora non hai capito proprio nulla! E’ proprio per questo che non voglio che tu soffra! Quanto pensi me ne possa importare del tuo dolore da uno a dieci?>>
Io e Dunk scherzavamo sempre così tra di noi
<<< Uhmm…non so…1,00000001?>>
<< No! Sbagliato! Mi sottovaluti! 1,00000002!>>
<< Mannaggia ci ho sbagliato di poco!>>
<< Ehi Ali>>
<< Si??>>
<< Mi sta venendo un’idea fulminante…>>
<< Spara!>>
<< Che ne diresti di Crepes calde con la nutella?>>
<< Lo sai cosa diceva Oscar Wilde a proposito delle cose tipo crepes alla nutella, Luca?>>
<< Illuminami>>
<< L’unico modo per liberarsi dalla tentazione è cedere…>>
Ci guardammo, divertiti entrambi da come riuscivamo a far sembrare una cosa futile come le crepes alla nutella una questione di vita o di morte…
<< Chi arriva ultimo in cucina mangerà una crepes in meno!>>
Ci alzammo entrambi di scatto e corremmo verso la cucina.
Se qualcuno di voi fosse passato sotto la nostra finestra cinque minuti dopo avrebbe potuto sentire le mie urla contro Luca che mi aveva rubato il barattolo di nutella…

Driin! Driin: sette e mezza. Di nuovo quella maledetta sveglia! Merda io ho sonno! E per giunta oggi a scuola non abbiamo neppure disegno! Ma disegno non era proprio quella materia che solo una settimana fa dicevo di odiare e che ora, invece, “improvvisamente” aspetto con tanta ansia???
Va bè…meglio alzarsi altrimenti faccio tardi!

Le ore a scuola sembrano non passare mai… ad un certo punto mi è venuto il dubbio che l’orologio si fosse fermato…ma non era così!
La prof parla di frazioni algebriche e merdacce varie, ma io sono distratta e non riesco proprio a concentrarmi perché è solo uno il mio pensiero fisso da ieri sera:FEDE!
Tra poche ore lo avrei rivisto! Mitico!
Il mio cuore andava in fibrillazione all’idea di rivedere Fede, eppure avevo paura. E se Fede si fosse davvero rivelato il latin lover-leggenda di cui mi parlava Luca? In cuor mio, però, non riuscivo proprio a crederci… non poteva essere così…non doveva…
… Finalmente! La campanella! LIBERTA’!!!!!!

Arrivata a casa mangia qualcosa di fretta e corsi in bagno…ma quattro ore non erano troppe per prepararsi ad un appuntamento?!?!?!
Comunque riempii la vasca da bagno quasi fino all’orlo e misi nell’acqua i sali rilassanti, strofinai il corpo con il bagnoschiuma profumato di mia madre per rendere la pelle più morbida e liscia. Lavai i capelli con molta dolcezza, li risciacquai e passai il balsamo. Quando uscii dalla vasca mi asciugai per bene il corpo e ci passai sopra una crema idratante. Poi strizzai i capelli per bene e cominciai ad asciugarli , con molta cura, e non come facevo di solito, senza pettinarli e a testa sotto pensando ai fatti miei!!!
Quando fui pulita e profumata misi l’accappatoio ed andai nella mia stanza per una questione di vitale importanza : la scelta degli abiti.
Di solito non davo molta importanza a come mi vestivo, un po’ per sciatteria, un po’ perché ero consapevole che mettendo solo un jeans e una felpa e senza trucco ero comunque molto più bella delle altre ragazze che la mattina perdevano ore per scegliere i vestiti e per truccarsi.
Non mi ero mai presa troppo cura del mio corpo perché mi ero sembrata sempre troppo bella per natura, ma ora, tutto ad un tratto, quel “troppo” non mi sembrava “abbastanza”, almeno non per Fede…
Oddio…perché tutto ad un tratto mi creavo tanti problemi?????
Presi dall’armadio una maglietta bordeaux che lasciava scoperta la schiena, la mia schiena magra, bianca e liscia come quella delle ragazze delle pubblicità; e un jeans color bronzo a vita bassa, che, a detta degli amici di Luca, mi stava maledettamente bene.
Mi vestii, poi mi misi davanti allo specchio e presi i cosmetici.
Nonostante non mi truccassi frequentemente con il make up ci sapevo fare davvero…
Creai sugli occhi varie sfumature che richiamavano l’abbigliamento, poi stesi sulla palpebra una sottile e nitida linea di eye-liner. Misi sulla ciglia il mascara e poi la matita nera. Sulle guance un po’ di fard e infine…matita per labbra e rossetto… da schianto!
Camminai fino al lato opposto della stanza e poi mi rivoltai lentamente verso lo specchio sorridendo, feci un paio di passi e poi rimasi lì, in mezzo la stanza, come se fossi dovuta entrare in una fotografia…
Guardai l’orologio..CAZZO MANCAVANO 3 MINUTI ALLE SEI!!!!
Presi la borsa, uscii di casa e bussai alla porta di Luca, sapeva che sarei dovuta uscire con Fede a quell’ora, ma volevo comunque avvisarlo che stavo scendendo. Ad aprire la porta non fu Luca, ma Simone…dal suo sguardo fisso su di me e la bocca spalancata dedussi che così vestita non dovevo fare proprio schifo…
<< Ehhmm…Simone, dov’è Luca?>>
<< Ehhhh…è…è…in b-b-ba-bagno>>
Era tardi…non potevo aspettarlo.
<< Digli che sto uscendo, ok?>>
<< S-s-si…t-t-tutto q-quello che v-v-vu-vuoi…>>
Balbettò qualche altra cosa, ma non riuscii a capirlo perché mi ero già lanciata per le scale nel tentativo disperato di raggiungere la E.Chini in 1minuto…in fondo era solo dietro l’angolo.
Quando svoltai, vidi davanti alla scuola una bellissima Honda rossa fiammante…e sopra c’era….o Madonna mia!
Non mi sentivo più ferma sulle gambe, mi tremavano le mani, e avevo tutt’ad un tratto perso la sicurezza che avevo poco prima davanti allo specchio. Ero a pochi passi da Federico…lui si accorse della mia presenza e si voltò verso di me. Fu un bene che avesse gli occhiali da sole…perché se fossi riuscita a guardare i suoi stupendi occhi azzurri mi sa che sarei svenuta.
<< Ciao>>
<< Ehmm..ciao>>
Si tolse gli occhiali.
Lui mi guardò. Io lo guardai. Ci guardammo.


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