Chiude il PVI 2006. 'And the winners are...'
Cala il sipario sul Premio Videoclip Italiano 2006 con la consegna dei nove “award” assegnati in base ai voti espressi dai lettori di Rockol (quattro nella categoria “mainstream” e cinque nella categoria “videoclip indipendenti”, riservata alle opere di budget inferiore ai 7 mila euro). La cerimonia, presentata da Ada Touré di Mtv e da Federico Russo di RDS, ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì, 17 novembre, alla presenza di (quasi) tutti gli artisti premiati. Ecco di seguito i vincitori, così come si sono succeduti sul palco dell’Aula Magna dello IULM:
Miglior soggetto “indipendente”: Stefano Sardo per “Stop” dei Mambassa, con la regia di Giuseppe Gagliardi. “Lo abbiamo girato in 35 mm ed è costato 2.500 euro”, ha spiegato l’artista di Bra (Cuneo) ritirando il premio. “Gli operai che si vedono nel filmato non sono attori, è gente che fa per davvero quel mestiere. Sono tutti appassionati di musica e dei gran casinisti, insieme ci siamo divertiti un sacco e ci siamo anche presi un paio di sbronze”.
Miglior video “mainstream” dell’anno, categoria Artista Uomo: Jovanotti per “Falla girare”, regia di Ambrogio Lo Giudice. Lorenzo, in coppola e giubbotto giallo fluorescente, è stato premiato dal direttore responsabile di Rockol Giampiero Di Carlo (“felice”, ha detto, “di essere qui con un amico, un fan di Rockol e un artista che si dimostra sempre un passo davanti agli altri”). “Nel 2005”, ha ricordato l’artista toscano, “avevo già vinto con ‘(Tanto) 3’, segno che l’album da cui entrambe le canzoni sono tratte, ‘Buon sangue’, ha dato buoni frutti anche da un punto di vista ‘visual’. A me questo video piace moltissimo, anche e soprattutto nelle parti in cui non si capisce nulla: per questo l’ho difeso con tutte le forze, anche se all’inizio con la casa discografica c’era stata qualche discussione”. “Ringrazio anche Ambrogio Lo Giudice, che è il mio regista dai tempi di ‘Ragazzo fortunato’ ”, ha aggiunto Jovanotti. “L’ho detto anche al mio babbo, che avevo vinto, ma lui m’ha risposto che il video in tv non l’aveva mai visto…Neanch’io, del resto, avevo mai visto quello dei Mambassa, a cui faccio i miei complimenti. Speriamo che con le nuove frontiere del digitale si aprano nuovi spazi per tutti: in fondo, a dispetto della crisi, questo è un momento bellissimo per la musica e per la creatività.
Miglior montaggio (di “videoclip indipendente”): a L. Pane e G. Gaioni per “Go down” degli House Keepers, regia di Abstract Groove. “Lo abbiamo realizzato in pochissimo tempo e per pura passione”, hanno spiegato i ragazzi, “con un team di 10 persone”. Anche in questo caso, hanno rivelato, i protagonisti del filmato, uno chef e un ballerino-parrucchiere, sono personaggi autentici e non attori.
Miglior video “mainstream” categoria Gruppi: “Incantevole” dei Subsonica, regia di Maki Gherzi. Lo ha ritirato Samuel, prima di correre a Trezzo d’Adda per un concerto: “E’ stato girato a Praga, e noi purtroppo non c’eravamo”, ha rivelato il cantante del gruppo torinese. “E’ la prima volta che siamo riusciti a imporre alla casa discografica un video in cui non siamo presenti di persona ed è una cosa che ci piace perché lascia spazio creativo al regista, senza bisogno di modificare lo storyboard. Se abbiamo vinto vuol dire che avevamo visto giusto…”
Migliore fotografia (video indipendente): a Postodellefragole per “Rn’r contest” dei Sikitikis: un altro prodotto del “giro” CasaSonica, che premia un gruppo di lavoro vincitore, lo scorso anno, del premio per il miglior clip “indie” in assoluto. “Perché è venuta così bene, la fotografia? Non lo sappiamo neanche noi, e forse la risposta sta proprio qui”.
Miglior video “mainstream” categoria Artista Emergente: ai Finley per “Tutto è possibile”, regia di Gaetano Morbioli. Felicissimi i ragazzi, freschi reduci dal riconoscimento internazionale agli MTV Europe Music Awards (vedi News), che raccontano un retroscena: “Nel video ci vedete in maniche corte, ma è stato girato a marzo: il risultato è che dopo siamo tutti finiti a letto con la febbre”. “Lo so che, essendo così carini, molti pensano che siano un prodotto studiato a tavolino” ha aggiunto il loro scopritore Claudio Cecchetto. “Ma non è così, a colpirmi è stato il fatto che suonano una musica che nelle radio italiane prima non si sentiva”.
Miglior regia premio indipendente: ad Agostino Ferrente per “Ena andi” de L’Orchestra di Piazza Vittorio: “In un momento in cui le differenze etniche e culturali creano enormi problemi nel mondo, con questo gruppo invece diventano un vantaggio e una buona notizia”, ha detto il discografico Stefano Senardi ritirando la targa.
Premio mainstream per il miglior video categoria Artista Donna: a Gianna Nannini per “Sei nell’anima”, diretto da Kal Karman, unico caso di un’artista (e di un regista) che gareggiava contro se stessa, essendo in ballottaggio per la vittoria anche con “Io”. “Dimostrazione che questo premio gioca pulito”, ha voluto sottolineare il direttore di Rockol Franco Zanetti. “E’ il pubblico che ha deciso così, sulla cinquina dei titoli selezionati in nomination, e ci è sembrato doveroso rispettarne sempre e comunque le scelte, anche a rischio che qualche artista ‘bucasse’ la premiazione perché, magari, impossibilitato a venire”. Non è accaduto quasi mai e la Nannini, applauditissima dai ragazzi e dalle ragazze in sala, è arrivata appositamente dall’estero in aereo per non mancare all’appuntamento. “Siccome sono dei Gemelli, per me andava bene uguale”, ha detto scherzando sulla doppia nomination. “La forza di questo video sta nella sincronicità tra tutte le persone coinvolte. Preferisco che ne parli il regista, però”. Il quale, dal canto suo, ha definito la collaborazione con la rocker toscana “una bellissima esperienza”, e l’ha ringraziata “per avermi lasciato carta bianca”.
Miglior video indipendente assoluto – Targa FIMI: a “Fotoromanza” di Alfredo Rey e la sua Orchestra, regia dello stesso Alfredo Rey. “Che ha ideato e realizzato tutto da solo”, ha spiegato ritirando il premio Govind Khurana della edel (l’artista era assente perché impegnato in studio di registrazione), “con un video a basso budget ma curato nei minimi dettagli e con un’idea forte”: piaciuto assai anche alla Nannini, che ha così intascato indirettamente un altro riconoscimento per una delle canzoni più famose del suo repertorio (“E’ più bello di quello girato da Antonioni!”, l'ha sentita sussurrare Rockol a proposito del clip, mentre lo vedeva per la prima volta).
Consegnate le targhe, è stata la volta di Domenico Liggeri, ideatore e direttore artistico del PVI, ringraziare lo IULM e tutti i collaboratori per il “lavoro duro e difficile, e la capacità di superare le tante complicazioni”. “Ringrazio soprattutto gli artisti, naturalmente”, ha concluso, “e li invito a far gruppo anche in altre circostanze, per esempio per riconquistare gli spazi dovuti in televisione”. Esausto ed emozionato, ha promesso di non mollare, dando appuntamento all’anno prossimo.
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